Nel XVI secolo Sampierdarena cambiò volto: i nobili fecero costruire maestose ville affacciate sul mare con incantevoli colline alle spalle
Molte torri medioevali, costruite precedentemente per avvistare le navi saracene, furono abbattute, altre trasformate o incorporate nelle nuove costruzioni. Così al posto di numerosi baluardi di difesa costiera sorsero le sontuose ville del patriziato genovese, poste tra parchi e giardini.
Nella Sampierdarena di quel tempo si contavano novanta palazzi monumentali; divenne, per questo, la più importante stazione di villeggiatura d’Italia.
Un edificio che riporta al fasto di quei tempi è la Villa Spinola dei Duchi di San Pietro, attualmente visibile parzialmente sia da Via Istituto Tecnico che da Via Dottesio. Questo palazzo, sobrio, quasi severo, che ospitò Carlo V, è attribuito dai maggiori storici a Galeazzo Alessi. Il modello architettonico è simile a quello della villa Giustiniani – Cambiaso, sempre dell’Alessi, costruita nel 1548.Nel suo interno operarono Bernardo Castello, Andrea Ansaldo e Giovanni Carlone. Di questi artisti, a testimonianza di quella antica grandezza, restano alcuni affreschi : nel ciclo decorativo si snoda l’autocelebrazione della famiglia proprietaria attraverso scene mitologiche e rappresentazioni degli antenati illustri.
Poco distante da villa Spinola di San Pietro si trova un altro grande ed importante edificio di strutture severe, tanto massiccio da meritare l’appellativo di Fortezza (nella foto a fianco). Si tratta di Villa Grimaldi detta la “Fortezza”, costruita intorno al 1565 per Battista Grimaldi, ad opera dell’Alessi. A differenza della maggior parte delle altre ville la “Fortezza” ha l’ingresso non sulla strada principale, ma su un asse laterale che anticamente conduceva alla spiaggia: la via denominata un tempo “creuza larga”, oggi immutata nelle dimensioni, ha preso il nome di Via Palazzo della Fortezza. Uno degli ospiti di maggior importanza in questo palazzo fu il Duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, il quale portò al suo seguito uno dei più grandi pittori fiamminghi dell’epoca, Pier Paolo Rubens, che lì concepì l’idea di realizzare quello che divenne il più famoso libro dedicato alle ville del genovesato. La costruzione dell’edificio risale agli anni 1559 – 1567 su progetto del ticinese Bernardo Spazio. La decorazione della facciata, che oggi potrebbe essere ripristinata solo grazie ad un accurato restauro è opera di Battista Perolli; a Battista Carona, invece, si attribuisce l’elegante e raffinato ornamento della loggia del piano nobile. Gli affreschi nelle varie sale sono accomunati dal soggetto mitologico – guerresco, in particolar modo il ciclo troiano, e si devono al Perolli e a G.B. Castello.
Ma il capolavoro dell’Alessi resta comunque, a Sampierdarena, la Villa Scassi (prima Imperiale), detta la “Bellezza”(nella foto ad inizio pagina). L’intero complesso, edificio e giardino, venne fatto edificare nel 1560 da Vincenzo Imperiale sotto la direzione dei fratelli Domenico e Giovanni Donzello. Inizialmente, il palazzo sorgeva isolato con davanti il mare e di lato sentieri ombreggiati da piante, statue, aiuole, per salire alla collina attraverso viali interrotti da grotte che davano la sensazione di trovarsi in uno scenario fantastico, irreale. L’atrio del palazzo venne dipinto da Giovanni Carlone con soggetti mitologici, mentre Bernardo Castello affrescò nella volta della loggia episodi della Gerusalemme Liberata e della giovinezza di Davide; infine Marcello Sparzo decorò a stucchi le nicchie dell’atrio e dello scalone.
La villa negli anni che seguirono venne utilizzata come caserma e poi come ospedale, finché, quasi completamente abbandonata, venne acquistata agli inizi dell’800 da Onofrio Scassi che provvide ad un completo restauro. L’incarico per la parte architettonica venne affidato a Nicolò Barabino, mentre Michele Canzio e Gaetano Centenaro si occuparono degli ornamenti e degli stucchi.
Attualmente il palazzo è di proprietà del Comune ed ospita una scuola. Lo splendido giardino “alla genovese”, ritenuto uno dei più belli d’Italia, anticamente saliva dalle spalle del palazzo in riva al mare fino alla collina; ora la parte iniziale è attraversata dalla maggior arteria di Sampierdarena, Via Cantore, mentre la sua sommità ospita l’Ospedale Onofrio Scassi.
Per chiudere il trittico di ville realizzate su disegni dell’Alessi, va ricordata Villa Lercari detta la “Semplicità”, così denominata per la modestia delle sue forme, costruita nella seconda metà del XVI secolo. Di proprietà dei Lercari nel XIX secolo passò ai Sauli. La particolarità del palazzo sta nella sua struttura architettonica, con colonnati ed arcate che raggiungono una perfetta composizione armonica degli spazi interni ed esterni. Lo splendido giardino che si estendeva fino al mare non esiste più, mentre l’edificio, interamente visibile in Via Daste, è adattato ad abitazione.
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