Nello scorso mese d’agosto, ho visitato la Mostra Documentaristica Sindone e Scienza al Centro Commerciale Fiumara.
Per i visitatori è stata un’apprezzabile, stuzzicante opportunità costituita da 84 pannelli con foto e altrettante esaustive didascalie. Una iniziativa religiosa, non solo propedeutica per una cristologia trascendentale, ma anche e soprattutto storica e spirituale di vaglia nel tempio del consumismo.
Molti studiosi asseriscono che è una raffinata e affascinante bufala creata da Leonardo da Vinci. E ci pareva che fosse diversamente: c’è qualcosa, dagli aeroplani ai sommergibili, dalle auto, alle astronavi, che, secondo molti, Leonardo non ha inventato?
Più seriamente parlando, dico subito che anch’io come milioni di altri individui che non vivono come bruti (parafrasando il grande Alighieri), mi interesso della Sindone. La fede è una libera scelta di ogni singola persona. Chi crede la chiama “dono”, ma per favore chi non crede non vada a cercare soluzioni fantasiose come quegli americani che hanno cercato (invano), con tutte le risorse che può dare la tecnologia moderna, a produrre una copia della Sindone.
A onor del vero, devo dire che la maggioranza degli studiosi d’oltre oceano non hanno mai avuto come scopo quello di produrre o fare esperimenti per ottenere immagini simili a quelle che si vedono sulla Sindone. Rammento che la Sindone, è il lino nel quale fu avvolto il corpo di Cristo – secondo il racconto evangelico (Marco, Matteo, Luca e Giovanni) – e che ne ha conservato l’impronta.
Fin dal secolo VII si parlava della Sindone conservata prima a Gerusalemme poi a Costantinopoli. Nel Medioevo molte città europee affermavano di possedere la vera Sindone: la più celebre è conservata dal 1578 nel duomo di Sindone e Scienza alla Fiumara Torino e si tratta di un lino misurante 4,36 metri per 1,10 che conserva l’immagine frontale e dorsale di un uomo alto 1,78 metri. Ritornando agli americani, come si diceva più sopra, i più hanno mirato unicamente a studiarla ed esaminarla sotto i più svariati aspetti quali quelli dell’ottica, della chimica e della fisica. E su queste discipline hanno pubblicato relazioni scientifiche in riviste specializzate.
Si è diffusamente parlato delle eventualità di una emanazione dal cadavere di una certa energia – alla vitalità delle cellule epidermiche, al sudore, al decadimento della temperatura corporea – che avrebbe potuto produrre le impronte. Concludiamo queste brevi note segnalando che la Sindone da anni è diventata, oltre che oggetto di venerazione per i cristiani, un oggetto storico e scientifico di notevole interesse. Bene hanno fatto molti visitatori della Fiumara a soffermarsi a lungo davanti a ogni singolo pannello perché si è trattato di un’occasione ghiotta per i più attenti frequentatori del Centro Commerciale.
Giulio Gambaro
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