David H. Lawrence nasce a Eastwood (Inghilterra) nel 1885. Figlio di un minatore e di una maestra, dopo la laurea, nel 1909 pubblica i suoi primi versi sulla rivista “English Review”.
Il suo romanzo d’esordio, Il pavone bianco, esce nel 1911. Già nel suo libro Figli e amanti del 1913, si nota che la sua narrativa è basata sulle intense esperienze emozionali dei personaggi: attrazione sessuale, collera, delusione, amore.
Nel 1912 Lawrence fugge con Frieda von Richthofen Weekley, figlia di un nobile tedesco e moglie di un suo ex professore. La loro burrascosa storia d’amore serve allo scrittore come ispirazione per numerose sue opere come L’arcobaleno (1915) e il suo seguito Donne innamorate (1921). I personaggi di questi romanzi sono particolarmente spregiudicati e procurano al primo romanzo la censura per oscenità e al secondo l’accusa di istigazione al vizio.
Per quanto riguarda la poesia, vanno segnalati il volume giovanile Poesie d’amore (1913), e la raccolta Uccelli, bestie e fiori (1923).
Nel 1919 l’insorgere della tubercolosi, costringe lo scrittore a viaggiare in continuazione alla ricerca di un clima più favorevole. Queste peregrinazioni sono fonte d’ispirazione per altre opere, come Mare e Sardegna (1921) e Il serpente piumato (1926), romanzo composto durante i soggiorni nel Messico (1923-1925).
Dal 1926 Lawrence vive prevalentemente in Italia e nei pressi di Firenze (o secondo altre fonti in Liguria, a Spotorno) nasce la sua opera più discussa, L’amante di Lady Chatterley (1928), storia (forse autobiografica) di un rapporto particolare fra una ricca signora e il guardacaccia del marito. Il romanzo pubblicato per la prima volta da un piccolo editore fiorentino, Pino Orioli, viene censurato per molti anni in quasi tutti i paesi del mondo.
Muore a Vence in Provenza nel 1930.