Bonus edilizi, la legge per la conversione del Decreto Agevolazioni passa alla Camera dei deputati. Ecco cosa prevede.
Alla fine il provvedimento, con voto di fiducia, è passato. La Camera dei Deputati ha infatti recentissimamente approvato il disegno di legge per la conversione del Decreto Agevolazioni Fiscali (D.L. n. 39/2024), introducendo importanti modifiche al sistema dei bonus edilizi. Andiamo a vedere quali sono le ultime novità introdotte dal Governo presieduto da Giorgia Meloni.
Questo provvedimento mira a razionalizzare le spese nel settore delle costruzioni e ristrutturazioni, prevenendo abusi e restringendo le condizioni per l’accesso agli incentivi. Ma l’obiettivo del governo è anche quello di controllare più rigidamente il sistema dei bonus edilizi, limitando la flessibilità finanziaria concessa ai beneficiari e rafforzando il monitoraggio per prevenire speculazioni e abusi.
Queste misure rappresentano una stretta considerevole sulle politiche di agevolazione fiscale nel settore edilizio, aprendo una nuova fase di rigore e controllo, in linea con l’entrata in vigore della Direttiva Casa Green. Le future modifiche normative influenzeranno i beneficiari che dovranno programmare con attenzione i lavori di ristrutturazione delle loro unità immobiliari nei prossimi anni, adeguandosi alle nuove condizioni per l’accesso e la fruizione dei bonus edilizi.
Tra le principali novità, spicca l’abolizione delle residue possibilità di cessione dei crediti fiscali. Per i lavori effettuati nel 2024, le detrazioni fiscali dovranno essere distribuite su un periodo di dieci anni, riguardando incentivi cruciali come il Superbonus 110%, il bonus barriere architettoniche, il sismabonus e il sismabonus acquisti.
Durante l’iter parlamentare, sono state introdotte ulteriori restrizioni che vietano il trasferimento a terzi delle rate residue dei crediti non utilizzati. Questo divieto si applica sia al superbonus che ai bonus minori, come il bonus IRPEF per ristrutturazione edilizia, l’ecobonus e il sismabonus.
A partire dal 2024, i beneficiari del Superbonus, del bonus barriere architettoniche e del sismabonus dovranno ripartire le detrazioni su un decennio. Per i crediti d’imposta derivanti dallo sconto in fattura o dalla cessione del credito, il periodo di ripartizione sarà più breve: quattro anni per il superbonus e cinque anni per gli altri bonus. Questa distinzione mantiene una certa flessibilità nelle operazioni di cessione e sconto, estendendo però i termini di detrazione diretta. Fino alla fine dell’anno, però, detrazione elevata al 50%, con un tetto massimo di spesa detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare.
La normativa prevede un significativo rafforzamento dell’attività di vigilanza e controllo. Gli uffici comunali di edilizia saranno tenuti a segnalare alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate eventuali interventi non realizzati o realizzati solo parzialmente. I Comuni riceveranno il 50% delle somme riscosse a seguito delle irregolarità segnalate, incentivandoli a monitorare con maggiore attenzione l’uso dei bonus fiscali.
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