L’Inps dà il via libera alla pensione a 63 anni. La misura è poco conosciuta ma davvero molto vantaggiosa. Vediamo i dettagli.
Non tutti lo sanno ma c’è un modo per andare in pensione a soli 63 anni senza dover necessariamente attendere i 67 come vorrebbe la legge Fornero. Non solo: ti bastano pochi contributi. Vediamo come funziona questa misura poco conosciuta.
La maggior parte dei lavoratori dovrà attendere di aver compiuto almeno 67 anni per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Infatti, dal 2012 in poi, per andare in pensione è necessario avere almeno 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Esistono anche diverse misure di prepensionamento ma tutte si rivolgono, prevalentemente, a chi ha iniziato a lavorare molto giovane.
Infatti gran parte delle misure di pensione anticipata ha un requisito contributivo molto alto: almeno 41 anni per fruire di Quota 103 o di Quota 41, più di 42 anni per la pensione anticipata ordinaria. Ben pochi riescono a raggiungere tale soglia prima di aver compito 67 anni.
L’Inps, però, ha dato il via libera ad una misura molto vantaggiosa che, anche con pochi contributi, permette di smettere di lavorare a soli 63 anni e di ricevere una rendita mensile fino ai 67.
In pensione a 63 anni: ecco chi può farlo
Nata nel 2017, Ape sociale è stata riconfermata anche per il 2024 anche se è stata leggermente modificata. Infatti fino al 2023 si poteva accedere alla pensione a 63 anni: da quest’anno il requisito anagrafico è salito a 63 anni e 5 mesi. Il requisito contributivo, invece, cambia a seconda della categoria.
Ape sociale non è fruibile da tutti ma si rivolge solo alle seguenti categorie:
- caregiver del coniuge o di un parente di primo grado da almeno 6 mesi;
- disabili con invalidità certificata pari o superiore al 74%;
- disoccupati che non ricevono più la Naspi;
- addetti ai lavori usuranti o gravosi.
Alle prime tre categorie bastano 30 anni di contributi mentre chi svolge lavori usuranti o gravosi deve avere non meno di 36 anni di contribuzione. Inoltre è necessario dimostrare di aver svolto il lavoro usurante o gravoso per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7. Valgono anche i lavori che prevedono turni di notte.
Per quanto riguarda i caregiver, invece, il familiare assistito deve essere un invalido grave riconosciuto dalla legge 104. Non è necessaria la convivenza tra invalido e caregiver ma bisogna risiedere allo stesso numero civico. Si ricorda che con Ape sociale l’assegno mensile non può mai superare i 1500 euro al mese e non sono previste né la tredicesima né la quattordicesima. Tutte queste limitazioni, però, verranno meno quando la persona compirà 67 anni.