Il Governo presieduto da Giorgia Meloni vara il condono edilizio, anzi, Decreto “Salva Casa”. In cosa consiste esattamente?
Il ritorno del condono edilizio. Se ne parla spesso, spessissimo. Ma solo in alcuni casi è stato, effettivamente, realizzato. Ora, però, il Governo presieduto da Giorgia Meloni, su input del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, fa sul serio. Ecco quali sono le difformità che si potranno sanare.
Da sempre, vi è un enorme dibattito sul condono edilizio. Non solo per quel che concerne l’utilità, in termini economici e paesaggistici. Ma anche per quel che riguarda l’etica del provvedimento. Se, da un lato, alcuni lo vedono come uno strumento necessario per permettere ai cittadini di sanare piccole difformità. Dall’altro, vi è chi lo considera un favore che, di fatto, andrebbe a persone che, pur conoscendo normative e leggi le hanno infrante.
Al netto di questa diatriba che rimarrà probabilmente eterna, tra i laissez faire e i rigoristi, oggi il condono edilizio è sostanzialmente una realtà. Andiamo a vedere, allora, quali sono le difformità strutturali degli immobili che si potranno sanare.
Cosa prevede il nuovo condono edilizio?
Il Governo l’ha chiamato Decreto “Salva casa”, precisando che non si tratti di un condono, ma di una regolarizzazione di piccole difformità interne alle case degli italiani. “Problemi come una finestra spostata di venti centimetri, una veranda, un soppalco, un secondo bagno, una cameretta, un anticamera, o un gabbiotto degli attrezzi” ha detto in una intervista il ministro Salvini.
Il Piano Casa 2024, elaborato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), prevede una sanatoria per diverse irregolarità immobiliari. Difformità formali, legate alle incertezze interpretative delle normative vigenti. Difformità edilizie interne, riguardanti singole unità immobiliari a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche. Infine, difformità storiche che potevano essere sanate al momento della realizzazione dell’intervento, ma che oggi non sono sanabili a causa della disciplina della “doppia conforme”.
Il Piano Casa 2024 ha l’obiettivo di tutelare i piccoli proprietari immobiliari, molti dei quali attendono da decenni la regolarizzazione delle loro proprietà, e che spesso non riescono a ristrutturare o vendere le proprie case. Il provvedimento mira a risolvere problemi autorizzativi, permettendo il cambio di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee e intervenendo sulle tolleranze costruttive e le parziali difformità che non incidono sulla struttura o le caratteristiche essenziali di un edificio.
Il decreto conterrà misure per sanare modifiche interne come lo spostamento di tramezzi, la chiusura di verande, l’ampliamento di balconi e finestre. Si prevede anche di affrontare i problemi autorizzativi di alcuni piani di rigenerazione urbana nelle città.