Gli scavi di Pompei continuano a sorprendere il mondo con la scoperta di nuovi tesori nascosti. Recentemente, nel cuore dell’antica città, è emerso un ambiente straordinario: un sacrario dipinto di un intenso colore blu e adornato da affreschi sulle pareti.
Questo ritrovamento, presentato in anteprima il 27 maggio durante lo Speciale Meraviglie condotto da Alberto Angela su Rai, rappresenta una testimonianza significativa delle pratiche religiose e della vita quotidiana degli antichi pompeiani.
Andiamo a scoprire tutto più da vicino.
L’uso dell’azzurro negli affreschi pompeiani è considerato piuttosto raro, solitamente riservato ad ambienti di particolare prestigio decorativo. Il sacrario scoperto, con le sue pareti vivacemente colorate, offre quindi uno spaccato unico sulla ricchezza estetica e culturale della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Le figure femminili dipinte accanto alle nicchie centrali e le allegorie delle quattro stagioni (le Horae) sulle pareti laterali arricchiscono ulteriormente il valore artistico del sito.
Sulla parete centrale del sacrario sono raffigurate allegorie legate all’agricoltura e alla pastorizia. Gli elementi simbolici come l’aratro e il pedum (un corto bastone usato da pastori e cacciatori) sottolineano l’importanza di queste attività nella vita economica e sociale di Pompei. Queste rappresentazioni offrono agli studiosi preziose informazioni sulle credenze religiose legate alla fertilità della terra e al ciclo delle stagioni.
Il lavoro meticoloso degli archeologi ha permesso non solo la messa in luce del sacrario ma anche il recupero di oggetti appartenenti all’arredo originale della casa. Tra questi si annoverano quindici anfore da trasporto, due brocche in bronzo ed altrettante lucerne che illuminavano lo spazio sacro. Curioso è il ritrovamento sulla soglia d’ingresso dei gusci di ostriche consumate; questi probabilmente venivano tritati per essere aggiunti agli impasti per gli intonaci e le malte, testimoniando così pratiche costruttive specifiche dell’epoca.
Il locale fa parte del quartiere secondario di una grande domus pompeiana che continua a rivelare i suoi segreti agli archeologi. Oltre al sacrario appena scoperto, la proprietà ha restituito anche un quartiere termale ancora in fase di scavo ed un grande salone nero affrescato che si apre su un cortile interno con scala d’accesso al primo piano del complesso residenziale.
La scoperta del sacrario con le sue pareti blu affrescate arricchisce notevolmente la nostra comprensione della vita quotidiana nell’antica Pompei prima della catastrofica eruzione vesuviana. Ogni nuovo ritrovamento contribuisce a tessere ulteriormente il ricco mosaico storico-culturale che caratterizza questo sito archeologico tra i più importanti al mondo.
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