Grande novità per molti dipendenti un consistente aumento in busta paga. La notizia che farà felici molte famiglie.
Le difficoltà economiche del momento spingono molte famiglie a risparmiare e a ridurre le spese in genere. Da questo punto di vista c’è la grande attenzione e la propensione verso un uso oculato delle risorse economiche di molte famiglie. Tuttavia questo potrebbe non essere sufficiente per garantire la sicurezza economica e per questo è necessario considerare politiche di carattere generale.
Il tentativo di aumentare gli stipendi, partendo da nuovi contratti più remunerativi va in questa direzione. Gli incontri tra la parti sociali hanno lo scopo di trovare accordi vantaggiosi per datori di lavoro e dipendenti. Ma anche le riforme introdotte a livello statale possono contribuire a migliorare e incrementare il peso degli stipendi.
Uno degli interventi più vistosi dell’anno in corso è quello relativo al taglio del cuneo fiscale, conosciuto anche come esonero contributivo. Si tratta semplicemente della riduzione della parte dei contributi che il lavoratore versa all’INPS per la propria pensione, quota versata dallo Stato.
Il taglio finisce così nelle buste paga dei dipendenti che trovano stipendi mensili lordi più elevati, sottoposti cioè all’IRPEF da pagare. L’incremento varia quindi in proporzione al reddito conseguito, avvantaggiando le fasce medio alte, ma interessando anche stipendi più bassi. Dal punto di vista numerico il taglio è del 6 per cento per gli stipendi fino a 35mila euro e del 7 per cento per le buste paga fino a 25mila euro.
L’esonero contributivo è stato confermato con la legge di bilancio 2024 e riprende analoghi provvedimenti già presi negli anni scorsi. La norma riconosce il taglio dei contributi in via eccezionale per l’anno in corso per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Quindi la decisone di prolungare la decontribuzione per il 2025 dovrà essere presa prima della fine dell’anno.
Altra misura che apporta dei miglioramenti per le buste paga dei dipendenti è la contrazione delle fasce IRPEF da quattro a tre. Nel dettaglio la prima aliquota è del 23 per cento per i redditi fino a 28mila euro; poi abbiamo la seconda del 35 per cento per i redditi compresi tra 28.001 euro a 50mila euro ed infine del 43 per cento per i redditi più elevati, sopra questa cifra.
Rispetto allo scorso anno è stato eliminato il secondo scaglione, inglobato nella prima aliquota del 23 per cento che prima arrivava al 15mila euro e cresceva al 25 per cento tra 15mila e 28 mila euro. salgono quindi gli stipendi soprattutto per le fasce intermedie di dipendenti.
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